Erika Frantzve è una giovane donna: è stato ucciso l’uomo della sua vita, Charlie Kirk, 31 anni, padre dei suoi due figli piccoli. È una donna straziata dal dolore che domenica, davanti al mondo intero, ha descritto, con parole e lacrime, colui di cui era innamorata.

Ha ricordato il pomeriggio del 10 settembre quando, in ospedale, ha potuto vedere “il corpo assassinato di mio marito. Ho visto la ferita che ha posto fine alla sua vita. Ho provato tutto ciò che ci si aspetterebbe di provare. Ho provato shock. Ho provato orrore. E ho provato un dolore che non sapevo nemmeno esistesse. Ma anche nella morte, potevo vedere l’uomo che amo”. Continua

“Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati”. Veniva in mente questa frase di Bertolt Brecht qualche sera fa, vedendo il direttore di Libero, Mario Sechi, con la sua calma olimpica, esporre, in un talk show, le ragioni di Israele e ricordare i crimini di Hamas che ha dato inizio alla guerra e continua a tenere ostaggi israeliani (come tutta la popolazione palestinese usata come scudo umano).

Una voce quasi isolata, quella di Sechi, perché in Italia pochissimi temerari vanno controcorrente e farlo oggi, sulla guerra fra Israele e Hamas, significa consegnarsi al disprezzo  del Giornalista Collettivo e agli anatemi degli Indignati speciali.

Oggi il furore contro Israele è arrivato a livelli impensabili (gli ebrei in Europahanno paura a camminare per strada con la Kipà). Ma l’ostilità non è cosa nuova. Lo prova una canzone di Bob Dylan uscita nel 1983, al tempo della guerra in Libano: “Neighborhood Bully”, ovvero “Il bullo del quartiere” (faceva parte della raccolta “Infidels”). Continua

Nella chiesa di San Damiano, fuori dalle mura di Assisi, Francesco ebbe la chiamata dal crocifisso. Lì Santa Chiara visse con le sue “sorelle” e lì Francesco, malato e sofferente, compose il suo luminoso inno di lode al Creatore, 800 anni fa.

Per questo lì sono esposte oggi nove tele di Gino Covili che illustrano i versi del Cantico delle creature più quelle della predica agli uccelli e della morte di frate Francesco che l’artista donò ai frati (poi vedremo perché). Continua

“Il nemico emergente in Occidente è il wokismo/marxismo che si combina con l’islamismo per distruggere lo stile di vita americano”.  Pochi giorni prima di essere ucciso, Charlie Kirk rilanciò questo suo tweet dove indicava all’Occidente la “battaglia spirituale”, che riteneva legata al cristianesimo, per salvare la nostra civiltà.

Kirk aveva ragione? Sono parole realiste e attuali anche per noi? In Italia, in effetti, il “campo largo” della sinistra, che va da Fratoianni e Vendola a Elly Schlein e Landini, passando per il populismo dei grillini, somiglia alla miscela di wokismo/marxismo. E l’aver fatto di Gaza la propria bandiera dimostra, quantomeno, che non hanno capito il pericolo islamista. Che riguarda anche l’Europa. Continua

Un convegno al Vittoriale, il 20 e 21 settembre, ricorderà Ida Magli nel centenario della nascita. Questa pensatrice acuta e anticonformista merita davvero di essere riletta. Anche per le sue intuizioni “profetiche”.

La Magli, nei suoi ultimi venti anni (è morta nel 2016), ci ha offerto una serie di saggi politici, originali e appassionati, in totale controtendenza rispetto all’ideologia dominante. Riguardano Italia, UE e Occidente, la loro identità, i loro errori e il loro futuro. Sono di straordinaria attualità. Continua

“La cosa più importante da sapere su Charlie Kirk è che era un guerriero gioioso. Questo trentunenne era l’attivista conservatore più importante d’America, ma non era un uomo arrabbiato. Era sposato, aveva due figli piccoli ed era un devoto cristiano evangelico. Quando gli è stato chiesto in un’intervista come sperava di essere ricordato dopo la sua morte, ha risposto: ‘Per il mio coraggio nella fede’“.

Così Rod Dreher su Kirk. In effetti egli era detestato dai progressisti non solo per la sua opposizione al “politicamente corretto” e all’ideologia woke. Ma anche per il cordiale rispetto che aveva verso di loro. Li trattava come si deve fare fra esseri umani e “provava a dialogarci. Due colpe imperdonabili” scrive Ludovico Vicino “per chi disprezza l’umanità e odia se stesso”. Continua

Ieri Leone XIV ha parlato all’Accademia Mariana Internazionale e, riassumendo i contenuti del Congresso che gli sono stati riferiti (quindi non il suo pensiero, ma quello del Congresso), ha esordito così: “In questo 26esimo Congresso vi siete domandati se una Chiesa dal volto mariano sia un residuo del passato oppure una profezia di futuro, capace di scuotere le menti e i cuori dall’abitudine e dal rimpianto di una ‘società cristiana’ che non esiste più”.

È chiaro che non è stato un Congresso entusiasmante. Tutti sono ancora sulla linea fallimentare di papa Bergoglio, con la solita solfa del “cambiamento d’epoca”, quindi la resa al mondo. Leone XIV anche stavolta, come fa da mesi, ha corretto la linea bergogliana, ma senza strappi, parlando della Madonna che, fra l’altro, è davvero rivelatrice delle diverse stagioni ecclesiali. Continua

La sinistra in Italia è traumatizzata. Questo spiega l’esasperazione dei toni, ogni giorno più aggressivi e più demagogici. Ha visto crollare tutte le sue certezze.

In breve tempo i compagni hanno perso le elezioni e il governo, vedendo insediarsi a Palazzo Chigi la leader della destra Giorgia Meloni. Hanno visto sgonfiarsi tutte le loro nefaste previsioni di crisi internazionale e di crollo dell’esecutivo di centrodestra (si è verificato esattamente il contrario).

Poi hanno perso la loro stella polare Usa con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Infine è scomparso papa Francesco che loro consideravano “il principale leader della sinistra” (D’Alema dixit). Continua

Sono due degli uomini più potenti del mondo, hanno armi atomiche capaci di distruggere l’umanità, dominano su imperi, dispongono di ricchezze immense e spazzano via ogni oppositore. Eppure… sentono di invecchiare, calcolano i pochi anni che restano e, anche loro, hanno l’assillo della morte. Sgomenti come tutti, anche i dittatori.

È quello che ha rivelato un microfono della televisione cinese che ha captato il colloquio tra Xi Jinping, Vladimir Putin e Kim Jong-un mentre andavano alla parata militare di Pechino.

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Il dibattito dentro al Pd è appassionante quanto un corso di uncinetto. Si addormenta perfino il computer. È come una serie tv con repliche continue. Quella intitolata “Il Pd e i cattolici” è di nuovo in onda in questi giorni, da quando i “compagni” e i “catto-compagni” sono rimasti traumatizzati per il successo di Giorgia Meloni al Meeting di Rimini. Continua