La fragilità, la precarietà della nostra vita, il dolore, la malattia sono l’esperienza universale di tutti noi mortali. In tutte le epoche, le condizioni sociali e le età della vita.

Tanto è vero che basta sfiorare questa corda – anche con una semplice canzone in un contesto pure mondano come Sanremo (lo abbiamo visto nei giorni scorsi) – che subito risuona potentemente nel profondo di ciascuno e accende emozioni forti, perfino discussioni e polemiche, per le ferite che tutti abbiamo.

Perché siamo creature ferite e malate nei corpi e nelle anime e abbiamo lividi che possono farci saltare appena sfiorati. Infatti di solito cerchiamo “anestetici” che ci evitino di pensare. Ma forse avremmo bisogno del contrario, di una consapevolezza della vita più profonda e meditata. Di una pietà, nelle nostre giornate, che ci manca. Di una preghiera che poi s’impone quando noi stessi, o le persone che amiamo, sono provate dalla sofferenza. Continua

Chi volesse saperne di più, su questo tema, può vedere il capitolo che ho dedicato a Boccaccio e Certaldo nel mio “Dio abita in Toscana” (Rizzoli).

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Benedetti gli anniversari che riportano alle radici e all’identità di un popolo. Per esempio, quest’anno è il 650° della morte di Giovanni Boccaccio (1313-1375), personalità di straordinaria importanza ridotta purtroppo a una figura minore e ignota ai più.

Così come il suo capolavoro, il Decameron, è stato ridotto al film che nel 1971, all’insegna della trasgressione politico-culturale, ne ricavò Pier Paolo Pasolini (salvo scrivere nel 1975, un’“Abiura dalla Trilogia della vita” che andrebbe riletta per la sua tragicità).

Peraltro il tragico è proprio la vera (e dimenticata) cornice delle novelle del Decameron e conferma l’ispirazione dantesca di quest’opera che ebbe subito un successo strepitoso e fu il primo grande best seller. Continua

Venti anni (oggi) dalla morte di don Luigi Giussani. Ne colsero lo straordinario carisma uomini come Augusto Del Noce, Giovanni Testori e Hans Urs von Balthasar, ma in particolare Karol Wojtyla e Joseph Ratzinger che ne valorizzarono l’opera per la Chiesa (adesso è in corso il processo di beatificazione).

In passato qualche sociologo studiò l’impatto culturale, sociale e politico della sua azione. Ma in questi vent’anni di sonnambulismo conformista, dei media e della cultura, quasi nessuno ha analizzato e compreso l’influenza che egli ha avuto nella storia italiana del secondo Novecento. La Chiesa invece l’ha capita. Continua

Non si è mai vista una tale ondata di anti americanismo sui media, sotto forma di anti trumpismo, che tracima, in questi giorni, nelle pagine dei quotidiani. Il clima è reso incandescente anche dalle reazioni di certe aristocrazie che vedono traballare vecchie posizioni di potere.

In particolare, a proposito della guerra in Ucraina e della strategia di pacificazione della nuova amministrazione americana, accade un fatto surreale: si dipingono gli Stati Uniti di Trump (addirittura) come una minaccia per l’Occidente i cui valori sarebbero invece rappresentati e difesi dall’Unione europea contro l’America. Verrebbe da sorridere di tali assurdità se non fossero espresse anche da personalità importanti come se fossero realtà. Continua

“Madre de’ Santi, immagine/ della città superna;/ del Sangue incorruttibile/ conservatrice eterna;/ tu che, da tanti secoli,/ soffri, combatti e preghi,/ che le tue tende spieghi/ dall’uno all’altro mar;/ campo di quei che sperano;/ Chiesa del Dio vivente…”.

Così inizia la Pentecoste di Alessandro Manzoni, l’ultimo dei suoi Inni sacri. Non so se è già stato notato – probabilmente sì e io arrivo per ultimo – ma Pier Paolo Pasolini doveva avere in testa il verso manzoniano “soffri, combatti e preghi”, quando ha scritto “Difendi, conserva, prega!”, il verso chiave della sua famosa poesia “Saluto e augurio”, pubblicata esattamente 50 anni fa, nel marzo 1975, su “Almanacco dello Specchio”, prima di essere raccolta nel volume La nuova gioventù, l’ultimo libro che pubblicò in vita, che richiamava la raccolta del 1954, La meglio gioventù. Continua

Tutti da adolescenti abbiamo “preso una cotta”. Ma uno solo ha scritto la Divina Commedia. Siamo così abituati a considerare il Poema sacro un monumento inavvicinabile, che sta al vertice della letteratura mondiale, che ci sfugge l’essenziale.

Nasce infatti da un innamoramento giovanile: l’incontro di due adolescenti, che si salutano, si sorridono, nella Firenze di fine Duecento, con l’emozione tipica di quei primi palpiti giovanili. Un episodio minimo e normalissimo. Però Dante scopre che esso contiene non solo l’universo intero, ma anche la salvezza sua e quella di tutta l’umanità. Continua

                                                                                 “Perciò egli sarà in pace, per quanto gli è possibile, con ogni uomo  nella pace degli uomini, che è l’ordinata concordia… Anzitutto quindi l’uomo deve avere cura dei suoi… Al riguardo l’Apostolo dice: ‘Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della sua famiglia, costui ha rinnegato al fede ed è peggio di un infedele’ (cfr. 1 Tm. 5, 8)”.

S. Agostino, La Città di Dio [XIX, 14]

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“Dovete essere patrioti, amare la vostra Patria e proteggerla”. Chi ha pronunciato questa esortazione così controcorrente, nei giorni scorsi, rivolgendosi ad alcuni giovani? Qualche leader politico di quelli che vengono sprezzantemente definiti “sovranisti”? No, Papa Francesco. Ma è passata inosservata. Continua

Trump ha rimesso in moto la Storia che si era infognata in una spirale di conflitti e nella decadenza (geopolitica, culturale ed economica) dell’Occidente. L’Italia di Giorgia Meloni ha assunto un rilievo inedito sulla scena mondiale dell’epoca trumpiana. Ma la palude politica composta da Dem Usa e Ue non tollera chi costruisce pace e sviluppo con idee innovative, rifiutando la loro ideologia woke. Continua

L’Unità di ieri, con una grande foto in prima pagina, ha annunciato la morte di Aldo Tortorella: “Addio vecchio, grande Pci. Se n’è andato anche Tortorella”. Un titolo pieno di rimpianto e di nostalgia per il Partito comunista più forte che c’era in occidente.

Sono parole che esprimono i sentimenti del direttore Piero Sansonetti, ma che sono anche diffusi nel popolo di sinistra, come hanno dimostrato le celebrazioni recenti di Enrico Berlinguer (perfino effigiato sulla tessera del Pd del 2024). Resta il grande punto interrogativo su cosa è stato il Pci nella storia d’Italia. È un tema che si dovrebbe approfondire con sguardo critico e non apologetico. Continua

Il governo europeista e anticlericale di Varsavia è in guerra con i cattolici polacchi. Wlodzimierz Redzioch, sulla “Nuova Bussola quotidiana”, ha illustrato l’ultimo episodio: “No al Museo di Wojtyła: il governo Tusk rigetta il cristianesimo”.

A 20 anni dalla morte del Papa il premier Tusk dovrebbe riconoscere il ruolo decisivo che egli ebbe nella liberazione del suo Paese e dell’Europa dal comunismo.

“Oggi” ha scritto il giurista Carlo Cardia “si può dire che Giovanni Paolo II è stato il pontefice più legato alla sua nazione, la Polonia, e quello che più ha contribuito a cambiare la storia del mondo”. Ecco come avvenne Continua